L’ideatrice di questa iniziativa è Rima Editrice, promotrice dell’omonimo concorso mirato al recupero di un edificio pubblico di proprietà comunale.
Il corpo anteriore su via Esterle contiene tutti gli spazi comuni della residenza per studenti: biblioteca-archivio, aula studio, sala svago, lavanderia, locali di servizio, ingresso portineria, bar, sala da pranzo cucina e servizi igienici.
Una zona filtro consente un accostamento equilibrato tra il blocco anteriore e quello posteriore, delimitato da una struttura costituita da moduli quadrati in vetro e acciaio. Al suo interno è collocata la scala che collega le camere da letto col giardino.
Nel corpo posteriore sono stati ricavati due livelli, dallo spazio a doppia altezza destinato a lavatoio sono state previste 15 camere da letto doppie, con sei tipologie d’alloggio. Ogni camera è dotata da servizi igienici. La distribuzione delle stanze avviene da un corridoio che, per dimensioni e sviluppo planimetrico, è utilizzabile anche come spazio di sosta o socializzazione.
La soluzione progettuale contempla anche il progetto dello spazio pubblico: la morfologia della piazza segue le linee guida ottenute dalla geometria della nuova struttura e dagli edifici circostanti. La sistemazione prevede la realizzazione di due aree, una adibita a giardino ed una pavimentata con l’inserimento di panchine e di una fontana a raso costituita da getti d’acqua alternati provenienti dalla pavimentazione.
La scelta dell’immobile è stata dettata da diversi criteri: oltre alla proprietà pubblica e allo “status” di non utilizzo, fondamentali sono stati la localizzazione e lo stato di conservazione affinchè l’operazione fosse realizzabile con un intervento economico contenuto.
L’ex lavatoio e docce pubbliche di via Esterle a Milano oltre a rispondere egregiamente a tutti i criteri di scelta, ha immediatamente manifestato una grande dognità fatta di chiarezza compositiva, di forza cnservativa che gli conferisce elevate potenzialità in vista di eventuali future trasformazioni.